"La mia scuola gentile" di Chiara Federico (SSI - III H)
In un gruppo classe gentile, non bisogna essere il migliore amico di tutti, ma basta non far sentire un singolo individuo escluso o giudicato.
Come ho detto, per far fronte a questo ultimo concetto, è necessario il dialogo, perché purtroppo non possiamo capire se qualcuno si sente escluso senza parlarci, ma soprattutto è la comunicazione che permette a qualcuno di stare meglio.
Ad esempio, il "circle time" è un'attività importante per condividere opinioni, pensieri, commenti riguardo qualcosa. E' anche un modo interessante per conoscerci meglio o approfondire questioni e rafforzare il legame di gruppo.
Nella mia scuola, ho trovato molto di ciò che è necessario per essere una scuola gentile.
Gentile nei confronti dell'ambiente, grazie alle tante manifestazioni, ma anche con i fatti, ad esempio il pulire il cortile della scuola o risistemare il monumento alla legalità.
Gentile nei confronti degli alunni, perché ho trovato la maggior parte dei professori disponibili al dialogo e soprattutto all'ascolto degli alunni, anche da un punto di vista non didattico.
Prima del Covid, si svolgevano attività laboratoriali, come il "circle time", che permetteva anche di scaricare la tensione e quando si è nervosi è più difficile essere gentili.
Nel mio gruppo classe, credo che la mia idea di scuola gentile si realizzi a pieno, e questa per me è la caratteristica più importante di una scuola gentile. Trovo che la mia non sia così lontana dall'obiettivo.
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